Condividiamo il breve brano “La presenza mentale”, tratto dal libro “Il Cuore della Saggezza” di J. Goldstein J. Kornfield, letto mercoledì 24 febbraio in occasione della meditazione online.

“Il primo fattore della nostra illuminazione, che ha peraltro una funzione centrale nell’ambito dell’intero dharma buddhista, è la qualità della presenza mentale, vale a dire la chiara consapevolezza di ciò che accade istante per istante. La presenza mentale è il punto di partenza, il primo ingrediente della ricetta dal Buddha per il risveglio. Presenza mentale significa saper vedere le cose così come realmente sono, scorgere da sé, direttamente e immediatamente, ciò che è di volta in volta presente e vero. Vi è, pertanto, in essa, una connotazione di pienezza e infallibilità, di impegno totale del cuore e della mente, della nostra piena attenzione, verso ogni singolo momento.

Se osserviamo la nostra vita, scopriamo con sorpresa quanta parte del nostro tempo trascorre in condizioni di pilota automatico: mezzi addormentati, inconsapevoli, dimentichi di ciò che stiamo facendo e di ciò che accade attorno a noi. Camminiamo, magari, per la strada, e scopriamo d’un tratto che siamo giunti a destinazione, senza ricordare nulla di tutto quello che abbiamo visto, pensato o udito mentre camminavamo. Se, dunque, riflettiamo su tutte quelle cose che abbiamo fatto con indifferenza, possiamo percepire tutta la nostra esistenza, la distrazione, le nostre paure, e tutto l’effetto soffocante che esse hanno avuto sulla nostra vita. Quando, al contrario, siamo in uno stato di presenza mentale, c’è una connotazione di totalità, di pieno impegno del cuore e di totale presenza in ogni azione che compiamo.”

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