Condividiamo il breve brano “Un radicale atto d’amore”, tratto dal libro “Riprendere i sensi” di Jon Kabat-Zinn, letto mercoledì 17 marzo in occasione della meditazione online.
“A mano a mano che il ritmo della nostra vita viene accelerato sempre di più da una moltitudine di forze apparentemente al di fuori del nostro controllo, un numero sempre maggiore di noi si ritrova a impegnarsi nella meditazione, in questo atto radicale dell’essere, in questo atto radicale d’amore, per quanto possa sembrare stupefacente dato l’orientamento materialistico da “posso farcela”, ossessionato dalla velocità, dal progresso, dalla celebrità, dalla curiosità per le azioni altrui che sono propri della nostra cultura. Sono tante le ragioni per le quali ci stiamo rivolgendo verso la meditazione di consapevolezza, non ultimo forse l’intenzione di conservare la nostra salute mentale o di recuperare il senso delle proporzioni e il significato delle cose, o anche solo di tener testa al tremendo stress e alla grande insicurezza del nostro tempo.
Questo fermarci è “cadere risvegliati” intenzionalmente alle cose così come sono in questo momento, risoluti, senza soccombere alle reazioni o al giudizio e lavorandoci sopra saggiamente se nascono, con la giusta dose di comprensione per noi stessi quando invece soccombiamo, disposti a prendere dimora per un certo tempo nel momento presente a dispetto di tutti i nostri piani e di tutte le nostre attività finalizzate ad arrivare da qualche parte o a portare a termine un progetto o a perseguire oggetti di desiderio o scopi, finisce finisce per rivelarsi un atto immensamente difficile, quasi scoraggiante, eppure estremamente semplice, profondo, dopo tutto decisamente possibile, che dà ristoro alla mente e al corpo, all’anima, allo spirito.
In effetti limitarsi a sedersi e starsene tranquilli per un po’ di tempo per conto proprio è un atto radicale di amore. Sedersi in questo modo in realtà è un modo di prendere posizione nella propria vita così com’è, come che sia, proprio ora. Prendiamo posizione qui e ora, mettendoci seduti a meditare con la schiena dritta e a testa alta.
Restare sani di mente in un mondo sempre più folle è la sfida del nostro tempo. Come si fa, se siamo presi di continuo dal chiacchiericcio della nostra mente, se siamo spaventati dalla sensazione di esserci persi, di essere rimasti isolati, di non essere in contatto con ciò che ha un minimo di significato e con quel che siamo realmente, quando sentiamo che tutto il nostro da fare è vuoto, quando ci rendiamo conto di quanto sia breve la vita? Alla fine, è solo l’amore a poterci far intuire che cosa è d’avvero reale, che cosa conta davvero. E dunque, sì, ha senso un atto radicale d’amore, amore per la vita e per l’emergere del proprio vero sé.”
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