CORPO

23.04.2024

LE LETTURE DEL MATTINO

 Condividiamo il breve brano "Come stabilire un rapporto equilibrato con il nostro corpo " di Christina Feldam tratto dal libro "Compassione. Ascoltare le grida del mondo"


Molti sentieri spirituali sembrano incoraggiare a mettere da parte il corpo e trascurarlo. Immagini di santi emaciati occupano un posto centrale su parecchi altari. Esse trasmettono il messaggio secondo cui un sentiero spirituale esige il trascendimento del corpo. 

A volte il corpo viene considerato alla stregua di un ostacolo, di un problema da superare o ignorare. Nei primi anni della sua pratica il giovane principe Siddharta seguì un sentiero di spiritualità disincarnata. Maltrattò ed ignorò il proprio corpo, finché non fu sul punto di morire. Un giorno, mentre sedeva sulla riva di un fiume, debole ed emaciato, arrivò una giovane donna e gli offrì un piatto di riso. Mangiarlo e sentire il proprio corpo reagire al nutrimento fu un punto di svolta nella sua pratica — il momento in cui ritornò ad una via mediana, ad un sentiero equilibrato. II Buddha incoraggiò i suoi allievi a trovare una via mediana nel loro rapporto con il corpo, senza trascurarlo né gratificarlo. Insegnò che, se ce ne prendiamo cura, il corpo può diventare il veicolo di una comprensione del sentiero sempre più profonda. 

Un sentiero di compassione inizia con le fondamenta della vostra esperienza. Non imparate a trascendere il vostro corpo, ma ad incarnarvi in esso, sapendo che, come disse Walt Whitman una volta, "tutto quel che facciamo, abbiamo fatto o faremo, lo faremo nei nostri corpi". Il vostro corpo può darvi piaceri o tormenti, può essere il vostro alleato oppure dare l'impressione di tradirvi. Voi soffrite nel vostro corpo, e alcuni fra i momenti di più profonda connessione ed intimità vengono sperimentati attraverso il corpo. Il vostro corpo vi collega a tutti gli altri corpi. Se vi risveglierete, se troverete un cuore compassionevole, anch'esso verrà scoperto mentre siete in questo corpo. La compassione, la gentilezza amorevole e la sensibilità che vengono nutrite sul sentiero prenderanno vita e troveranno espressione per mezzo del vostro corpo. 

Forse non è una sorpresa che innumerevoli pratiche spirituali comincino con una forma di contemplazione del corpo. Ci viene chiesto di studiare i nostri corpi, di avere intimità con essi istante per istante. Questa contemplazione inverte la rotta della sconnessione e della frammentazione. Spesso viviamo separati dai nostri corpi, prestando loro attenzione solo quando strillano per ottenerla. 

Come ha detto Al Huang: "Molti trattano i loro corpi come se li avessero presi a nolo dalla Hertz come se fossero qualcosa che stanno usando per farci un giro dentro, ma niente di cui prendersi cura veramente".

Contemplare il vostro corpo significa ovviamente contemplare la vita di tutti i corpi: le stagioni del vostro corpo sono le stagioni di tutta la vita. Nascete e morite nel vostro corpo. Incontrate l'invecchiamento, la malattia e il dolore. La vostra percezione di voi stessi spesso si identifica profondamente con il vostro corpo e il vostro aspetto. Le ansie, le confusioni, i conflitti e la paura che sorgono nel rapporto con il vostro corpo rispecchiano gli stessi modelli di sconnessione che sorgono in innumerevoli altre aree della vostra vita. Il rapporto che avete con il vostro corpo rispecchia il rapporto che avete con la vostra mente e il vostro mondo. Imparando a trovare calma, fiducia e compassione nel mondo del vostro corpo, imparate a portare queste qualità in tutti gli istanti della vita. Nella contemplazione del vostro corpo imparate ad intrecciare insieme il mondo relativo e il mondo assoluto — prendendovi cura del mondo della forma con infinita integrità e compassione, ma senza scambiare il vostro corpo per la vostra vera identità. Non scambiate l'aspetto di nessuno e niente al mondo per la loro vera identità. 


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